L'opus caementicium


 L’opus caementicium probabilmente non una invenzione dei romani, nel senso che dei tentativi di applicazione di questa soluzione tecnica dei troviamo anche nell'edilizia di altre culture mediterranee (forse già nell’ellenismo), però sono stati i romani che di fatto hanno sviluppato e perfezionato sempre di più questa tecnica, questo grazie al fatto che poterono sperimentare soprattutto intorno all'area del Vesuvio le proprietà di una sabbia particolare di origine vulcanica, ovvero la pozzolana. Questa è una sabbia (quindi un inerte) che proviene dall'attività vulcanica ed aveva la particolarità di facilitare e di rendere possibile l'indurimento tenace della Malta e dell’opus caementicium in generale e quindi rendeva possibile la creazione di murature particolarmente resistenti. Come abbiamo detto la malta è formata da un insieme di acqua, legante ed inerti; la sappiamo che cosa è che abbiamo visto cosa sono gli inerti (sabbia di varia pezzatura e tra queste la pozzolana), manca quindi il legante, ovvero quello che dal punto di vista chimico produce reazioni che permettono la tenuta del tutto. Il legante più usato dai romani è la calce, ovvero un materiale di costruzione che deriva dalla cottura di pietre calcare (chiamata calcinazione), in pratica venivano inserite delle pietre calcare in particolare forma forni la cui alta temperatura determina lo sprigiona mente di anidride carbonica e la produzione di calce viva (una materiale abbastanza pericoloso per la sua temperatura), che bisognava spegnere aggiungendo acqua, ottenendo la calce spenta, utilizzata come legante.

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