I fori imperiali

I fori imperiali si sviluppano parallelamente al foro romano, che presenta dei caratteri distinti da esso, il foro romano infatti raduna edifici con diverse epoche storiche (dall’età regia sino all’età imperiale), un insieme che va letto nelle loro stratificazioni storiche (infatti si cercava di utilizzare al massimo tutto lo spazio disponibile perché essendo il foro il centro della città era anche la zona maggiormente ambita per le attività commerciali ma anche per motivi di ordine glorificante); confinava con il foro, prima che i fori imperiali venissero costruiti, un’aggregato di insulae che formava l’area della suburra (un quartiere piuttosto malfamato, mentre la classe aristocratica abitava nel palatino o nelle zone più alte e più salubri); quindi la parte tra i fori ed i colli ad est era occupata dalla suburra e dall’equilino. 
Dovendo Giulio Cesare (intenzionato a realizzare grandi opere per ingraziarsi la popolazione, nella fattispecie il suo foro) doveva scegliere un’area che potesse essere rappresentativa ma non lontana dal foro, l’unico modo per ottenere questo scopo era quello di acquistare le insulea dalla plebe, perché Cesare (ma anche Ottaviano) non aveva un potere così forte e se anche lo aveva non lo esercitava per non apparire come dittatore come era stato accusato, per questa ragione procede (come farà anche Ottaviano) all’acquisto di queste aree che pagarono davvero molto (la plebe capiva la situazione e per questo richiedeva somme elevate; abbiamo notizie sicure da Cicerone, coetaneo di Cesare). Espropria un terreno vicino al foro che si addossa sul clinus capitolinum (cioè la strada che sale per arrivare al Campidoglio), una fascia di 30 metri per non più di 100 (si tratta quindi di una zona modesta), infatti l’estensione era impedita da una collina che collegava il Campidoglio al Quirinale (una collina che tra l’altro impediva la visione dal tempio di Venere della parte retrostante, lo diventerà visibile quando Traiano la farà smantellare).
Cesare darà avvio a queste trasformazioni monumentali seguito da Ottaviano Augusto (il figlio adottivo), che costruisce nello stesso modo (pagando gli espropri delle insulae) ma lo pone trasversalmente al primo (sia Cesare che Ottaviano avevano a disposizione ingenti quantità di denaro essendo entrambi tornati vittoriosi dalle campagne all’estero). I primi due fori presentano sostanzialmente delle affinità relative all’impianto e al modo di liberare la zona, anche se si differenziano per alcune novità introdotte dal secondo, infatti il primo foro è ancora legato a schemi ellenistici mentre il secondo si sviluppa su una impronta tipicamente romano. 
La situazione rimase invariata finché il Flavi diventano imperatori, i Flavi governano dal 69 d.C. al 96 con Vespasiano, Tito e Domiziano, i tre imperatori ma sopratutto Domiziano è quello più attivo dei tre, perché Vespasiano era il primo imperatore e quindi era impegnato nella opera di ricostruzione dopo l’incendio neroniano (perché Nerone non aveva potuto realizzare molte opere perché era morto pochi anni dopo e si concentro sulla sua casa); il secondo imperatore, Tito, governa per solo due anni (dal 79 al 81), rimane comunque un imperatore di una certa rilevanza storica in quanto compie la conquista di Gerusalemme (con il famoso tempio di Salomone per sottomettere gli ebrei), portando a Roma tutti gli oggetti preziosi contenuti nel tempio di Salomone per esporli nel foro che la famiglia voleva costruire, questo si concretizza con un esproprio pubblico della zona del macellum, quella struttura che aveva accolto tutte le taverne che affollavano la piazza del foro e che adesso viene abbattuto e risistemato con il terzo foro che chiamiamo templum pacis o foro dei Flavi. 
Alla fine del I secolo dopo Cristo la situazione dell’area vedeva la costruzione del foro di Cesare, quello di Ottaviano e poco distante quello dei Flavi, rimaneva libera un corridoio che consentiva di collegare il foro alla suburra. Quando viene completato il foro dei Flavi, 96 d.C., questa area di collegamento rimaneva vuota, subito dopo viene occupata intorno al 98 dal foro di Nerva, che occupa la zona che prima era una strada e determina la chiusura del collegamento tra il foro e la suburra. Anche Nerva governa per due anni, infatti è una figura piuttosto opaca, primo imperatore spagnolo, era arrivato ad essere imperatore per una successione molto complicata, anche se inaugurando una dinastia molto importante. 
Dopo il 98, quando muore Nerva, gli succede Traiano, dal 98 al 117, e poi dopo regnerà Adriano (che regna dal 117 al 138); un’epoca molto fiorente per Roma, che sotto Traiano l’impero raggiunge la sua massima estensione conquistando tutta l’Arabia; Adriano invece era molto diverso dal padre era un uomo di studi (aveva studiato ad Atene), questo carattere lo mantenne sempre e viaggiò moltissimo con un atteggiamento molto diverso dal padre era piuttosto mediatore; vedremo come queste personalità incisero molto nell’edilizia, Adriano si vantava di essere architetto e litigava con tutti gli architetti sopratutto con Apollodoro di Damasco (di cui ad un certo punto si perdono le tracce).
Traiano assume il governo e vuole anche lui creare un nuovo foro, solo che non c’era più spazio perché c’era la collina (collis selatialis (?)), quindi pensa che l’unico modo sia abbattere questa collina (l’imperatore ha ormai una autorità non discutibile quindi poteva permettersi opere di questa grandezza senza trovare voci contrarie), opera questo taglio e ottiene un’area libera che gli consente di sistemante il suo foro di grande estensione, inoltre l’operazione di taglio si rivela fondamentale perché viene abbattuta ogni barriere nel processo di espansione dalla zona della suburra verso il campo Marzio (che fino ad allora aveva una edilizia di basso profilo). Insieme con questo taglio si attua la messa in opera dei mercati Traianei (che possiamo considerare parte integrante dei fori), che nascono per una ragione molto pratica, infatti il taglio della collina era avvenuta formando dei terrazzamenti, perciò si pensò di utilizzare questi terrazzamenti per creare i mercati sui vari terrazzamenti ognuno con una sua distribuzione d’uso, si tratta quindi di una struttura polifunzionale perché all’intero di svolgevano attività diversificate (tra l’altro nella sala traianea lo stesso imperatore distribuiva dei beni per tenerseli buoni). Infine si sviluppa nella zona anche della edilizia residenziale medio-borghese.

  1. Il foro di Giulio Cesare
  2. Il foro di Ottaviano Augusto
  3. Il foro dei Flavi
  4. Il foro di Nerva
  5. Il foro di Traiano


Nessun commento:

Posta un commento