La domus di Tiberio

Dopo Augusto il figlio adottivo Tiberio inaugura il vero e proprio periodo imperiale dal 14 al 37 d.C., certamente non aveva il carattere di riservatezza del padre adottivo, perché una volta preso il potere inizio a far valere la sua volontà e pretese privilegi estremi. Per questa ragione decide di costruire una residenza imperiale ex novo, un palazzo che possa avere tutti i requisiti per una casa di tale dignità, sceglie l’area che si sviluppava della parte angolare del palatino più vicino al foro (anche se tra le due zone c’è un fortissimo dislivello). La sistema con una grande residenza che prende il nome di domus tiberiana; il settore della casa è costituito da una sorta di piattaforma suddiviso in vari riquadri (cioè il basamento è tagliato con delle vie sotterranea, che erano portici veri e propri lo dividono in tante porzioni) che costituiscono il basamento della costruzione, sopra il basamento si stendeva la struttura con una struttura che circondava su tre lati, che facevano da cornice alla all’edificio centrale che altro non è che un cortile peristiliato (un giardino con un portico che lo circondava); il quarto lato (quello verso il foro) aveva una configurazione diversa in quanto il dislivello era di tre piani (con una serie di costruzioni che si collocano sulla roccia e sorreggono la piattaforma), con il risultato che visti dal foro si presentava come una sovrapposizione di piani (una sorta di grande acquedotto) che foderava tutto il costone della collina. Questa costruzione non fu abbandonata dai successori, in particolare Calligola il quale non ebbe tempo a disposizione ed ebbe un solo merito, ovvero aver cercato di creare dei collegamenti tra la zona inferiore del foro a quella superiore della domus; inoltre vengono anche costruiti una serie di muri radiali e paralleli (che sormontano una strada preesistente creando dei criptoportici che correvano sotto la piattaforma, luoghi dove si può passeggiare e sono trattate con elementi decorativi di un certo pregio), questi miri costituiscono la base dell’ampliamento della terrazza del Palatino (questo ampliamento furono eseguiti Traiano ed Adriano o comunque successici) (la domus tiberiana e la zona descritta fu acquistata tra la fine del 500 ed il 600 dalla famiglia Farnese modificando gran parte della zona creando i famosi orti farnesiani affidando il progetto al Vignolo, un trattatista che lavora alla fine del 500 ed autore di un trattato che mette in crisi il sistema manualistico di Vitruvio, interviene con una sensibilità particolare anche perché era controllato particolarmente dai Farnese).

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