La fase che precede il periodo tardo antico

Prima di intraprendere il periodo della tetrarchia analizzeremo alcuni elementi che costituiscono dei presupposti per lo stesso periodo della tetrarchia, poiché il periodo che andremo ora ad analizzare riassume episodi precedenti e li muta per un nuovo corso di elementi che compongono l’architettura tardo antica; la tetrarchia venne introdotta da Diocleziano (che assume il governo nel 285 d.C fino 306), questo imperatore è noto oltre per il suo valore di uomo di guerra anche per aver introdotto questa modifica nel governo romano; infatti l’impero romano l’impero era sottoposto all’incursione di popoli barbari (dell’occidente e d’oriente, come gli ostrogoti), non a caso Aureliano con le sue mura aveva provveduto a difendere la città di Roma, tuttavia altre città erano soggette a queste incursioni, sopratutto la città di Bisanzio (perché occupa una posizione notevole dal punto di vista geografico). Diocleziano decide di suddividere l’intero territorio dell’impero in 4 parti (da cui la parola tetrarchia), secondo la sua visione l’impero doveva essere da due augusti (uno che controllava l’oriente e l’altro l’occidente), i quali erano coadiuvati da due cesari erano i più stretti collaboratori degli augusti e designati anche loro uno come difensore delle terre d’oriente e l’altro di quelle d’occidente. L’augusto d’oriente è lo stesso Diocleziano che sceglie come città imperiale Nicomedia (situata lungo il mar nero vicino a Bisanzio), il suo cesare è Galelio, che sceglie Tessalonica (oggi Salonicco), i due sono entrambi illirici, un territorio che corrisponde all’attuale Jugoslavia, inoltre erano guerrieri molto attivi. Per l’occidente era augusto un certo Massimiano che stabilisce la sede a Milano (per avanzare le frontiere ed arrestare le invasioni), il suo cesare era Costanzo Cloro che risiedeva a Treviri (attualmente in Germania), ed era anche il padre di Costantino. 
Si tratta di un sistema amministrativo principalmente di controllo che serve a fermare l’avanzata dei popoli barbari; questa formula porta a delle conseguenze dal punto di vista degli indirizzi della architettura romana, perché questo momento storico rappresenta una svolta decisiva che vede come campi di azione una serie di architetture che sono concentrate nella edificazione delle sedi imperiali nelle quattro città che abbiamo elencato, questi quattro palazzi ci consentono di verificare questi cambiamenti. Questo momento di svolta viene chiamato tardo antico, per distinguerlo da quello precedente (proprio per i suoi caratteri innovativi) e questo periodo va dalle tetrarchia fino al crollo della caduta dell’impero di Giustiniano (che avviene nel 656 d.C), naturalmente in questo periodo si trovano all’interno altri filoni di ricerca (che fanno sempre parte del quadro generale tardo antico), in questo arco temporale dobbiamo inserire l’ultimo arco dell’architettura pagana, l’architettura paleocristiana l’architettura dei popoli barbari (con il loro processo di romanizzazione), tutti questi preparano l’architettura medioevale vera e propria.
Prima di intraprendere questi temi, che riguardano il periodo tardo antico, è necessario introdurre alcune premesse, in particolare alcuni temi riguardanti la basilica di Massenzio (una sorta di pietra miliare di questo nuovo corso, che precede di poco la costruzione dei grandi palazzi imperiali, con il suo sistema costruttivo potremmo capire il passaggio tra questo momento alto dell’architettura romana e quello bizantino vero e proprio, perché in questo edificio sono contenuti alcuni termini fissi dell’architettura bizantina dell’età giustinianea, cioè la chiesa di Santa Sofia non è altro che l’utilizzo ad ampia scala del sistema costruttivo “inaugurato” nella basilica di Massenzio) e ancora prima il completamento della sistemazione della parte del foro che abbiamo già trattato fino all’età repubblicana.

Analizzeremo:
  1. La sistemazione del foro
  2. Il tabularium
  3. La basilica di Massenzio
  4. Cenni al tempio di Venere Roma

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